L'acne rappresenta una malattia cronica e recidivante del follicolo pilo-sebaceo, responsabile della comparsa di lesioni non infiammatorie (comedoni o “punti neri”) e lesioni infiammatorie (papule, pustole, noduli e cisti), più o meno gravi, molto frequente nell’età adolescenziale (70-87% dei casi), ma che può persistere fino alla quarta decade di vita.
Compare soprattutto nelle aree ricche di ghiandole sebacee, come ad esempio la T del volto, sul naso e nella zona del mento e della mandibola. Si manifesta alternando fasi di peggioramento, soprattutto dopo la stagione estiva, a fasi di remissione.
Esistono quattro tipi diversi di acne:
lieve o comedonica
papulo – pustolosa
nodulo – cistica
conglobata
Segni tipici dell’acne sono i brufoli caratterizzati dalla formazione di piccoli rilievi cutanei di colore rosso contenenti pus, siero o materia grassa (sebo) e che possono essere di tipo infiammatorio o non infiammatorio.
Si tende a considerare l’acne come un disturbo ormonale, ma spesso la sua origine è multifattoriale; un’infiammazione, dieta scorretta, fumo, alcol, stress, uno sfregamento, trattamenti estetici troppo aggressivi, prodotti cosmetici non adatti al tipo di pelle, farmaci, la colonizzazione batterica dei follicoli pilo-sebacei e la loro alterata cheratinizzazione, l’eccesso di produzione di sebo, l’ipersensibilità della pelle, fattori psicologici e persino l’uso della mascherina possono essere fattori scatenanti. Scoprire l’origine permette di impostare il giusto protocollo personalizzato.
Dall'unione delle parole 'mask' e 'acne' è stato coniato il temine 'maskne', che sta a indicare il verificarsi o l'aggravarsi di una serie di problematiche cutanee causate dall'utilizzo, per pochi giorni e in modo continuativo, delle mascherine protettive. Queste impediscono alla pelle di respirare e inducono una eccessiva produzione di sebo che si accumula nel follicolo e crea una specie di 'tappo'. L’umidità del respiro, inoltre, crea una condizione ideale per la crescita batterica e il calore altera il pH, favorendo la comparsa di follicolite. L’attrito della mascherina induce poi uno stato infiammatorio.
Se il soggetto è predisposto, la problematica può evolversi anche in dermatite seborroica.
In questo caso la prevenzione gioca un ruolo chiave. Innanzitutto è fondamentale lavare il viso con un detergente specifico due volte al giorno, attuando movimenti delicati. Dopo la detersione si può utilizzare un prodotto purificante o seboregolatore. Importantissima è l’idratazione con prodotti che abbiano anche un’azione lenitiva e antiossidante. Per un’azione più profonda è possibile una volta a settimana applicare una maschera depurativa o utilizzare un esfoliante delicato.
Esistono anche integratori seboregolarizzanti e antiossidanti per agire per via sistemica.
L’acne, inoltre, può lasciare anche delle cicatrici e delle macchie, che possono essere trattati con metodi più o meno invasivi e aggressivi in base alla gravità della situazione.
Dott.ssa Elena Torghele
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