Si sente spesso parlare di pulsossimetro, ma di cosa si tratta?
Il pulsossimetro o saturimetro è un dispositivo medico che permette di valutare la saturazione di ossigeno nel sangue, quindi la percentuale di emoglobina legata all’ossigeno rispetto alla totale presente, e indirettamente la frequenza cardiaca.
La principale componente dell’aria che respiriamo è costituita da ossigeno. I polmoni sono costituiti da una serie di alveoli polmonari costituiti da un sottile strato di epitelio in cui avvengono gli scambi gassosi fino a raggiungere una situazione di equilibrio. Il saturimetro valuta in modo non invasivo la saturazione periferica (spO2) e che il trasferimento di ossigeno sia adeguato.
Normalmente viene utilizzato in pazienti con malattie croniche come asma o BPCO e in questo periodo si può ritenere molto utile come ulteriore strumento per monitorare a domicilio pazienti con sintomi come febbre, tosse o mancanza di respiro.
I normali valori di spO2 sono >97%. Valori fino al 94% vanno tenuti in osservazione, mentre se si scende al di sotto del 90% con febbre alta è opportuno chiamare i soccorsi nel più breve tempo possibile.
Per un uso corretto del dispositivo è importante assicurarsi che le dita siano calde, per assicurare una buona circolazione del sangue nel distretto corporeo, poi bisogna semplicemente inserire il dito nel pulsossimetro e attendere qualche secondo per visualizzare il risultato.
Per evitare di sfalsare i risultati è opportuno non tenere le unghie troppo lunghe e rimuovere un eventuale gel unghie.
Dott.ssa Elena Torghele
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