Negli ultimi mesi si è parlato molto dei test diagnostici per il SARS-CoV-2. Tamponi naso-faringei, salivari, test sierologici hanno generato dubbi e incertezze tra la popolazione. Tante persone non sanno quale sia il più efficace, il più rapido o quando sia meglio effettuare uno piuttosto che l’altro.
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza con questo articolo.
Attualmente il test più affidabile è il tampone molecolare. Viene prelevato con un lungo bastoncino un campione delle vie respiratorie, preferibilmente della mucosa naso-faringea. Questo campione viene poi analizzato attraverso RT-PCR, una tecnica molecolare che consente di amplificare i geni virali maggiormente espressi durante l’infezione. Praticamente si vanno a cercare dei frammenti del materiale genetico (RNA) di cui è composto il virus.
L’analisi ovviamente necessita di laboratori specializzati, e richiede dalle 2 alle 6 ore per la processazione del campione.
Con il tampone antigenico rapido, invece, non si estrae RNA ma si cerca l’antigene.
La presenza del virus è rilevata tramite la reazione tra antigene (la Spike protein del virus) e anticorpo, che è presente all’interno del test. Le modalità di raccolta del campione sono analoghe a quelle del test molecolare (tampone naso-faringeo). I tempi di riposta sono molto brevi (circa 15 minuti) ma la sensibilità e specificità sono inferiori a quelle del test molecolare. Si ottiene un risultato qualitativo, positivo/negativo o non valido in caso di campione insufficiente.
Più che focalizzarsi sull’attendibilità del test rapido, è opportuno concentrarsi su come il tampone venga effettuato, perché è in quel momento che si possono commettere errori capaci di falsificare l’esito del test. La tecnica è quindi molto importante, per questo i tamponi devono essere effettuati da personale sanitario e non dal comune cittadino.
Mentre i diversi “tamponi” individuano nelle secrezioni respiratorie del paziente il virus o le sue proteine, il test sierologico rileva la presenza nel sangue degli anticorpi specifici che vengono prodotti in risposta all’infezione. Parliamo di test sierologico classico se la risposta è di tipo quantitativo, cioè vengono dosate le quantità di anticorpo rilevate (IgG e IgM). Richiede un prelievo di sangue venoso e viene effettuato presso laboratori specializzati.
Il test sierologico rapido, invece, è un tipo di esame qualitativo, cioè dice soltanto se nel sangue sono presenti gli anticorpi per il virus o meno. I test sono di semplice esecuzione, molto simili a quelli per la glicemia effettuati con pungidito. La risposta è molto veloce, ci vogliono 15 minuti per avere l’esito.
È importante sottolineare che i test sierologici non sono sufficienti a stabilire se un paziente ha un’infezione in atto: occorre utilizzare metodi diagnostici che rilevano la presenza diretta del virus o delle sue proteine. Il tampone molecolare è il gold standard per la diagnosi di infezione da SARS-Cov-2.
L’utilizzo dei test sierologici, invece, ci può aiutare a capire a livello epidemiologico l’andamento della malattia.
Esistono sul mercato anche dei test che utilizzano come campione da analizzare la saliva. Il prelievo è sicuramente meno invasivo rispetto al naso-faringeo o al prelievo di sangue, e potrebbe risultare utile per lo screening di grandi numeri di persone.
Come per il tampone esistono due versioni: il test salivare molecolare, usato solo in casi particolari a causa della non elevata processività e la necessità di laboratori attrezzati, e il test salivare antigenico che non richiede strumentazioni di laboratorio e dà i risultati in circa 15 minuti.
Istituto Nazionale per le Malattie Infettive IRCCS”Lazzaro Spallanzani”, https://www.inmi.it/wp-content/uploads/2020/09/I-TESTI-PER-IL-CORONAVIRUS_-facciamo-chiarezza-1.pdf
Gruppo San Donato, https://www.grupposandonato.it/news/2020/dicembre/tampone-rapido-come-funziona-quando-farlo
Dott. Filippo Massone